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Controlli sanitari su cani e gatti a seguito dei profughi provenienti dall’Ucraina

Molti profughi ucraini in fuga dalla guerra sono accompagnati anche dai propri cani o gatti. Tuttavia, a causa della grave situazione di disagio, gli animali sono spesso sprovvisti delle necessarie certificazioni sanitarie previste per la rabbia, grave malattia attualmente presente nel territorio ucraino e trasmissibile anche all’uomo.

Per fare fronte al problema i Servizi Veterinari delle Aziende Sanitarie Locali, su disposizione del Ministero della Salute, sono impegnati ad attuare le misure necessarie al fine di prevenire e controllare eventuali rischi per la salute dei profughi, degli animali a loro seguito e di tutte le persone presenti sul territorio nazionale.

Il compito affidato ai sanitari è quello di tutelare la salute di animali e persone e regolarizzare situazioni non conformi dovute all’eccezionale disagio generato dal conflitto in atto. 
Nello specifico, alcune delle misure previste sono le seguenti: identificazione con microchip, vaccinazione antirabbica, campionamento per la ricerca degli anticorpi negli animali vaccinati, periodo di osservazione presso il domicilio del proprietario e sotto la vigilanza veterinaria. 

Le indicazioni principali sono state riassunte nel volantino allegato, realizzato anche in lingua ucraina e inglese dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.

I soggetti pubblici e privati che venissero a conoscenza di cani e gatti provenienti dall’Ucraina a seguito di profughi, sono pertanto invitati a contattare gli uffici del Servizio Veterinario dell’Azienda ULSS 5 Polesana ai seguenti recapiti: Tel.: 0425393741 oppure 0425394743 – email: veter.ro@aulss5.veneto.it
 
Ultimo aggiornamento: 05/05/2022