Ha 106 anni, adesso sta bene ed è tornata a casa sulle sue gambe. Il gioco di parole è d’obbligo per una anziana signora di ben 106 primavere, residente in Altopolesine, che a causa di un incidente domestico, si è rotta il femore. L’anziana signora è stata sottoposta a intervento chirurgico nell’unità operativa complessa di ortopedia e traumatologia dell’ospedale di Rovigo. L’intervento, guidato dal primario Paolo Friemel, è perfettamente riuscito, tanto che a pochi giorni dall’operazione l’anziana ha ripreso la riabilitazione, prima guadagnando la capacità di rimanere seduta poi di alzarsi in piedi e camminare. “ Il decorso post operatorio è stato privo di complicanze, la signora è stata dimessa senza problemi” spiega il Direttore della divisione .
A pochi giorni dall’operazione , l’anziana ha ricominciato a essere sistemata in posizione seduta e come prevede la normativa vigente, sottoposta anche, ricevutone il consenso, a vaccinazione anti covid 19. Terminate le cure necessarie, prive di complicanze, è stata dimessa lo scorso 13 marzo. Il direttore della Uoc, dr. Paolo Friemel dice “ Dovrà attendere qualche settimana per poter iniziare a camminare speditamente ma sicuramente la sua forte fibra e forza di volontà, dimostrata nell’affrontare l’intervento , fanno ben sperare “ Nella nostra azienda, questo è il primo intervento ortopedico svoltosi in un paziente così anziano”
La frattura del femore è riscontrabile nei soggetti di qualsiasi età: mentre nei più giovani ( età 40 anni) queste lesioni, sono collegate principalmente a traumi ad elevata energia, invece nella popolazione più anziana è sufficiente anche una semplice caduta per causare la frattra del femore. In generale si riscontrano picchi di incidenza nelle donne anziane : ogni anno in Italia più di 60.000 donne e 15.000 uomini ( dai 45 anni in su) si fratturano il femore, in particolare, a partire dai 75 anni diventa drammatico, con numeri più alti. Solo il 30-40% riacquista una autonomia compatibile con le precedenti attività della vita quotidiana.
“ Ogni intervento individualizzato che ben riesce quando rivolto alla popolazione più anziana e fragile, rappresenta sempre un buon risultato e rimarca la precisa volontà di porre la massima attenzione in questa fascia di popolazione” afferma il direttore generale r.ssa Patrizia Simionato.