Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la giornata contro la violenza sulle donne, che oggi, assume un significato ancora più forte nell’anno della pandemia da Coronavirus. L'aggravante in questo periodo, è il fattore lockdown, che a causa delle misure restrittive, ha visto triplicare i femminicidi.
Gli ultimi dati mostrano che sul nostro territorio, sono 3.174 le donne seguite con percorso specifico dai Centri antiviolenza del Veneto e 7,127 invece sono le donne che si sono rivolte per un primo contatto ad uno sportello di ascolto. La realtà operativa nella nostra Regione, è composta da 25 centri, a cui si aggiungono 35 sportelli e 23 case rifugio, con un totale di 29,219 presenze giornaliere, che vengono costantemente supportate da equipe specializzate di psicologi, psicoterapeuti, educatori professionali e sociologi.
“Grazie alle attività messe in campo dalle reti di sostegno, molte delle quali locali, si è in grado di offrire aiuto e ascolto a chiunque lo richieda. La violenza di genere è reale, si consuma in molti modi e forme, subdole o palesi, attraverso gesti, parole o comportamenti discriminatori. L'Italia, ancora oggi, per l'ennesimo anno, si ritrova a tracciare un bilancio impietoso che parla di una donna uccisa ogni tre giorni, 96 da inizio anno. Il 25 novembre, dunque, può essere una buona occasione per ricordare tutte quelle situazioni che mettono le donne in difficoltà. Il quadro che viene tracciato dall’Istat, lascia senza parole. Il 31,5 per cento delle donne, con un’età compresa tra i 16 e i 70 anni (6 milioni 788 mila), ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale” – dice il Direttore Generale dr. Antonio Compostella. Si conta quindi una donna su tre, a cui si aggiungono quelle che subiscono violenze psicologiche o economiche. Le chiamate al numero nazionale antiviolenza 1522, attivo h24, 7 giorni su 7, tra marzo e giugno 2020 sono state più di 15 mila, cioè il 119,6 % in più rispetto allo stesso periodo del 2019.
L’Azienda Ulss 5, con la collaborazione degli operatori della Coop Sociale Terra di Mezzo e il Centro antiviolenza di Rovigo, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e la Giornata mondiale dei diritti umani, ha condiviso l’iniziativa “Il filo che unisce”. Dal 25 novembre al 10 dicembre, si potrà partecipare al contest social, scattando una fotto, condividendo un pensiero e consigliando una canzone, postandola sul proprio profilo social con #FILOCHEUNISCE, per aumentare la consapevolezza sui diritti.
Se hai bisogno di aiuto, di ascolto o semplicemente di informazioni, contatta i numeri dell’emergenza:
Se sei ferita, hai contusioni o lividi, vai al Pronto Soccorso.
Affidati alla Rete. Per riconoscere la violenza, per prevenire, per trovare protezione, per agire.