In questi giorni l’Azienda Ulss 5 polesana introduce nel territorio, all’interno dei percorsi di assistenza integrata alla persona e alla comunità, l’infermiere di famiglia. Questa figura si inserisce nei nuovi modelli di presa in carico della cronicità e della multimorbidità descritti nel Piano Socio Sanitario della Regione Veneto e si radica nella realtà socio demografica del Polesine, dove la popolazione di età superiore ai 65 anni rappresenta circa il 26% del totale. Sono già 15 gli infermieri formati per questo innovativo percorso professionale. L’Azienda Ulss 5 Polesana ha infatti realizzato un percorso di reclutamento e formazione per infermieri interessati a svolgere questo nuovo ruolo all’interno delle cure primarie.
I primi due professionisti, nelle prossime settimane, prenderanno servizio a Castelmassa (Alto Polesine) e a Loreo (Basso Polesine); il progetto sarà poi implementato con l’inserimento progressivo dei restanti infermieri nel territorio provinciale.
L’infermiere, attivo in ambulatori dedicati e al domicilio dei pazienti, è formato per cogliere i bisogni di assistenza infermieristica nelle persone affette da patologie croniche, favorire operativamente la continuità e l’adesione alle cure, promuovere stili di vita sani, educare al riconoscimento precoce dei sintomi di peggioramento, mediante la presa in carico attiva e costante del cittadino e della sua famiglia. Tutto questo ha l’obiettivo di aiutare le persone a mantenere uno stato di benessere a domicilio evitando possibili ricoveri ospedalieri, in un contesto territoriale nel quale si osserva la costante crescita di patologie croniche non solo sulla popolazione anziana, ma anche su quella adulta.
Più precisamente, l’infermiere di famiglia è il professionista che aiuta gli individui ad adattarsi alla malattia e alla disabilità cronica, e trascorre parte del suo tempo a domicilio della persona assistita e della sua famiglia, conoscendone il contesto relazionale della comunità di inserimento. Egli opera in uno specifico territorio, in collaborazione con i medici di famiglia e con altri professionisti sanitari. “Tra le varie attività, effettua quelle di consulenza e di educazione sanitaria e terapeutica con adozione di interventi di counselling, di supporto motivazionale e di rinforzo al paziente e alla famiglia, allo scopo di sviluppare abilità di autocura e di fiducia nella gestione della malattia, provvedendo al monitoraggio dello stato di salute, della stabilità clinica/assistenziale, dell'aderenza terapeutica - spiega il Direttore dei Servizi socio-sanitari dr.ssa Paola Casson” -
“E’ un professionista responsabile dei processi infermieristici in ambito familiare e di comunità, con conoscenze e competenze specialistiche nelle cure primarie, in grado di stabilire con le persone, le famiglie e le comunità rapporti empatici che favoriscano la presa in carico. Per facilitare la realizzazione di ciò esercita un ruolo di trasversalità finalizzato ad accrescere l’integrazione tra i vari operatori sanitari e sociali e le risorse sul territorio. - afferma il Direttore Generale dr.ssa Patrizia Simionato – In questo tempo, nel quale le molteplici azioni per contenere la pandemia da Covid-19, e in particolare la campagna vaccinale, stanno assorbendo tantissime risorse, l’Azienda rimane attenta ai bisogni della popolazione più vulnerabile, con l’avvio e l’implementazione di progettualità, delle quali una delle più ambiziose ed innovative è l’istituzione dell’infermiere di famiglia”.