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I numeri dell’Assistenza Domiciliare Integrata: nel 2023 assistiti a domicilio circa 7.500 pazienti anziani, il 12% della popolazione polesana ultra 65enne

lunedì 06 Maggio 2024
Sono circa 7.500 gli anziani ultra 65enni non autosufficienti che l’Azienda Ulss 5 Polesana segue a domicilio. Nello specifico, nel corso del 2023, il numero esatto di pazienti con più di 65 anni trattati dal servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) è stato di 7mila 486. Un numero molto elevato che, tra l’altro, corrisponde al 12% della popolazione residente - su un target  del 10% -nell’ambito dell’Ulss 5 con più di 65 anni (che sono in totale 63.638). Con 50 mezzi a disposizione, il personale dell’Adi raggiunge la popolazione anziana che ha necessità di prestazioni mediche, infermieristiche, riabilitative e socioassistenziali, svolgendole a domicilio. È un servizio che, appunto, si svolge a casa dell’ammalato, secondo piani individuali programmati di assistenza, definiti con la partecipazione delle figure professionali interessate al singolo caso. 

L’Adi è un servizio che viene attivato dal medico di Medicina Generale che è il punto di riferimento primario per le esigenze sanitarie dell'anziano non autosufficiente sul territorio. L'obiettivo generale dell'ADI è quello di favorire l'autonomia della persona non autosufficiente, mantenendola nel proprio ambiente di vita, facendosi carico del processo di recupero di tale autonomia e migliorando la disponibilità all'assistenza da parte dei familiari. “Siamo una squadra di circa 40 professionisti divisi in due gruppi operativi che si dividono nelle due sedi di Rovigo e Trecenta – spiega la coordinatrice dell’Adi per il Distretto 1 Rovigo, Maristella Muraro – I gruppi sono polifunzionali composti da infermieri e Oss che lavorano sette giorni su sette dalle ore 7 alle ore 21, festivi compresi, con la medesima intensità e passione. Una grande squadra sempre attenta a rispondere nel migliore dei modi possibile alle esigenze mutevoli della popolazione. È chiaro che negli anni la mole di lavoro è davvero cresciuta a causa dell’aumento della percentuale di anziani nel nostro territorio, ma oggi abbiamo anche i fondi del Pnrr e una attenzione verso la sanità territoriale crescente che ci può dare molti mezzi utili per poter offrire risposte adeguate alla popolazione”.

Il servizio è destinato, come detto, in via prioritaria, a persone non autosufficienti o parzialmente non autosufficienti, di norma ultrasessantacinquenni, dimessi o in dimissione dalle strutture ospedaliere e dalle RSA o a rischio di ricovero in strutture ospedaliere o residenziali, appartenenti a un nucleo familiare non in grado di garantire accoglienza e risorse "dedicate al prendersi cura" per interventi di tipo sanitario e assistenziale. “Negli ultimi anni è aumentato non solo il numero di anziani in carico, ma la tipologia di pazienti gestiti raggiunge ogni fascia di età compresi i neonati – spiega il coordinatore dell’Adi del Distretto 2, Simone Ceccarello – Nell’area del delta l’Ulss 5 su delega dei comuni effettua anche interventi domiciliari a carattere sociale che nel Distretto 1 è in carico alle municipalità. Ringrazio quindi la nostra assistente sociale Monica Destro per la gestione di questa ulteriore attività”. L’Equipe dell’Adi del Distretto 2 Adria è composta da 20 professionisti sanitari.

“L’Assistenza Domiciliare Integrata sarà uno degli snodi fondamentali della nuova rete di prossimità che viene sviluppata grazie alle nuove strutture finanziate con i fondi del Pnrr come le Centrali Operative Territoriali, case di Comunità e ospedali di Comunità – conclude il Direttore Generale, Pietro Girardi – inoltre luoghi, persone, professionisti e pazienti saranno sempre più connessi e vicini grazie allo sviluppo di sistemi di interoperabilità e telemedicina”. 
 
Ultimo aggiornamento: 06/05/2024